2025 / Un anno con Luca Ronconi a dieci anni dalla scomparsa
Un anno con Luca Ronconi a dieci anni dalla scomparsa
a cura del Centro Teatrale Santacristina
Ph. Marco Delogu
A dieci anni dalla sua scomparsa, il 21 febbraio 2015, Luca Ronconi resta un imprescindibile punto di riferimento per la cultura italiana: per l’uso del teatro come strumento di conoscenza della realtà, per la sua capacità di portare ogni volta il teatro oltre i suoi limiti, per la sua capacità di lettura dei testi, per la scelta di un repertorio non convenzionale, per la sua visione della regia come pratica empirica complessa, inventiva e stratificata, senza dimenticare le generazioni di attori e di attrici che in lui riconoscono un maestro.
Per rilanciare i temi centrali del lavoro di Luca Ronconi e proiettarli sul presente, il 2025 vedrà succedersi numerose iniziative dedicate alla sua figura, risultato di progetti messi in campo da importanti istituzioni italiane e riuniti in un unico palinsesto dal Centro Teatrale Santacristina, oggi diretto da Roberta Carlotto.
Sebbene Ronconi avesse più volte ribadito di non preoccuparsi della memoria attorno alla sua produzione teatrale, il 2025 offrirà l’occasione per ricordare uno dei più importanti artisti del nostro paese, un intellettuale che ha lasciato prove di un teatro di cui, soprattutto oggi, sentiamo la mancanza. Saranno infatti numerose le iniziative dedicate a Luca Ronconi in diverse città italiane, a partire dalle prossime settimane.
Per tutto il mese di febbraio la Rai ha previsto un’ampia e ricca programmazione a cura di Felice Cappa dal titolo Luca Ronconi, 10 senza. Si inizia il 3 febbraio con la messa in onda delle cinque puntate dell’Orlando furioso televisivo, realizzate da Ronconi nel 1975, a cui seguiranno, sui canali Rai 5 e Rai Storia, speciali televisivi e documentari che raccontano la lunga carriera del regista, dal Laboratorio di Prato (1976-1978) agli anni del Piccolo Teatro, senza dimenticare l’esperienza focale del Centro Teatrale Santacristina, raccontata dal documentario La scuola d’estate (2014) di Jacopo Quadri. Inoltre, sono in programma rare interviste, servizi di repertorio, e riprese di celebri spettacoli come Orestea, La torre, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana e uno speciale su Lehman Trilogy, ultimo indimenticabile spettacolo diretto dal Maestro e prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. Punta di diamante della programmazione sarà l’esclusiva messa in onda il 22 febbraio delle immagini inedite de Il silenzio dei comunisti di Vittorio Foa, Miriam Mafai, Alfredo Reichlin. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Torino e diretto da Ronconi nel 2006, con protagonisti Luigi Lo Cascio, Maria Paiato, Fausto Russo Alesi, è stato realizzato nell’ambito del Progetto Domani in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino. La ripresa dello spettacolo, il cui progetto è stato curato da Felice Cappa e Alida Fanolli, per la regia televisiva di Emanuele Garofalo, sarà presentata in anteprima in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema il 19 febbraio al Cinema Massimo di Torino.
Molte e importanti anche le azioni sul fronte scenico, a partire dai teatri diretti dal Maestro. A marzo la Fondazione Teatro di Roma (10 marzo) e il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa (17 marzo) presenteranno una serata in due movimenti, per la regia di Giacomo Bisordi: un gruppo di interpreti storici del teatro di Luca Ronconi comporrà un ritratto del regista reinterpretando alcuni frammenti degli spettacoli da lui diretti nelle due città, un omaggio al suo vasto percorso artistico e al contempo una riflessione sul rapporto del teatro col trascorrere del tempo. L’appuntamento milanese del 17 marzo si inscrive nel più ampio quadro del ricordo che il Piccolo Teatro dedicherà al suo direttore artistico “Prospettiva Ronconi”: il volume Gli anni del Piccolo (1998-2015) edito da Il saggiatore, raccolta di interviste intorno ai trentatré spettacoli diretti da Ronconi prodotti o coprodotti dal teatro di via Rovello durante il periodo della direzione artistica del Maestro, con contributi di Sergio Escobar, Giovanni Agosti, Roberta Carlotto e Claudio Longhi; ad aprile l’affondo sulla drammaturgia dello spazio ronconiana raccontato in un dialogo tra Margherita Palli e Marco Rossi, moderato da Oliviero Ponte di Pino; a maggio la presentazione del focus sulla pedagogia teatrale di Ronconi sviluppato in collaborazione con il Progetto Ormete, percorso di ricerca accademica chiamato a raccogliere, sistematizzare e digitalizzare le fonti orali per le arti della scena diretto da Donatella Orecchia e Livia Cavaglieri, e il “capitolo Ronconi” delle manifestazioni dedicate al settantottesimo compleanno del Teatro di via Rovello.
Nel corso del 2025 Ronconi sarà ricordato con mostre ed esposizioni – una promossa dal Comune di Perugia sul rapporto del regista con l’Umbria, dal debutto dell’Orlando Furioso al Festival dei Due Mondi di Spoleto (1969) all’apertura della Scuola d’estate a Santacristina -, e non mancheranno proiezioni speciali, libri e numeri monografici di riviste, ma anche convegni, lezioni e laboratori promossi dalle principali università italiane e La Biennale di Venezia, oggi casa dell’Archivio affidato dallo stesso regista alla cura di Carlotto.
La Cineteca di Bologna ha avviato il lavoro di restauro dell’edizione televisiva dell’Orlando Furioso (1975), che verrà presentata con un grande evento nel corso dell’estate.
A Venezia, il 4 giugno è organizzata una Giornata di Studi, promossa dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto, sulla Biennale da lui diretta a metà degli anni Settanta, alla presenza del Direttore artistico del settore teatro della Biennale di Venezia Willem Dafoe, il direttore del Piccolo Teatro di Milano Claudio Longhi, la responsabile dell’Archivio Storico della Biennale Debora Rossi e Mauro Avogadro. Prevista in chiusura la proiezione del documentario 75 Biennale Ronconi Venezia (regia Jacopo Quadri, Palomar, 2022) in collaborazione con La Biennale Teatro. In quell’occasione sarà presentato anche il numero di maggio della rivista Engramma interamente dedicato a Ronconi. Il numero, a cura di Marta Marchetti, Ilaria Lepore, Roberta Carlotto e Oliviero Ponte di Pino, raccoglie gli atti del convegno Ho sempre preferito non lasciare traccia, organizzato a maggio scorso dall’Università La Sapienza di Roma e Santacristina.
Sono previsti anche un quaderno curato da Antonio Calbi e Ponte di Pino realizzato dall’Istituto di Cultura italiana di Parigi e un numero monografico di “La Scala”, la rivista del Teatro alla Scala di Milano per ricordare anche l’impegno del regista nell’ambito della lirica.
Infine sono in programma laboratori e lezioni per giovani attrici e attori: tra maggio e giugno un lavoro su Utopia, memorabile spettacolo del 1975, a cura di Giorgio Sangati e Paola Bigatto, promosso dal Teatro Stabile del Veneto; nell’ambito de La Biennale College, Sandra Toffolatti presenterà con Sangati un focus sui personaggi femminili del teatro di Ronconi; infine, in autunno la riproposta dell’esito del laboratorio e poi qui cadi, seguito nel dicembre 2024 da Giacomo Bisordi con gli allievi della scuola del Teatro di Roma e la partecipazione straordinaria di Ranzi, a partire dal Questa sera si recita a soggetto ronconiano.
- Categories:
- news